martedì 17 settembre 2013

Ma quali sono le vere "pensioni d'oro"?

di Achille Nobiloni
 
In Italia le pensioni pagate dall’INPS sono 16 milioni e mezzo per un totale di 270 miliardi e mezzo di euro all’anno con un importo medio mensile di 1.258 euro lordi.
Nei talk-show e in rete si continuano a sentire e leggere le cose più strane a proposito delle cosiddette “pensioni d’oro”. La più inverosimile e sballata è che vi siano “30.000 pensioni d’oro da 90mila euro al mese da 34mld l’anno”; la più pacata è che “dobbiamo pagare ogni anno 13 miliardi di euro per le pensioni d’oro”.
A questo punto sarebbe bene e utile per tutti mettersi d’accordo su quali siano effettivamente le “pensioni d’oro” e parlare, una volta per sempre, tutti la stessa lingua.
Ebbene, prendendo i dati ufficiali INPS viene fuori che le pensioni superiori a 5.290 euro lordi mensili (circa 3.500 netti) sono in totale 136.299 e assorbono 12 miliardi di euro l’anno. Di questi 12 miliardi, 11 servono però a pagare le pensioni comprese tra i 5.290 e i 10.100 euro mensili lordi, che francamente si fa una certa fatica a considerare “pensioni d’oro”. Certamente si tratta di pensioni di tutto rispetto ma il loro importo è lordo e comunque commisurato, sia pure col sistema retributivo e non contributivo, al livello degli stipendi di tutta una vita.
 


Ma anche a volerle considerare “d’oro” e volerle quindi tagliare, a che livello andrebbero tagliate? Fino a 3.500 euro lordi al mese? E con quale criterio di equità rispetto a tutti coloro che già sono su quel livello?
Mi spiego meglio: se ci sono due persone che hanno lavorato entrambe per una vita prendendo come stipendio l’una il doppio dell’altra e percepiscono oggi, una, una pensione di 3.500 euro lordi al mese e l’altra una pensione di 6.000 euro lordi sarebbe equo ridurre la pensione da 6.000 euro a 3.500 euro come l’altra? In base alla considerazione che al di sopra dei 3.500 euro mensili lordi tutte le pensioni debbano essere considerate “d’oro” e vadano quindi tutte plafonate? Credo che un livellamento del genere sarebbe davvero difficile da giustificare ... anche se ci trovassimo a Livorno nel 1921!
Rimangono le pensioni di importo mensile lordo superiore ai 10.100 euro, per le quali si può ragionevolmente cominciare a parlare di “pensioni d’oro”, ma sono solo9.008 e assorbono poco più di un miliardo e mezzo di euro l’anno: ben altra cosa rispetto alle “30.000 pensioni d’oro da 90mila euro al mese da 34mld l’anno” sparate su twitter. E anche qui, a ben vedere, quelle comprese fra 10.100 e 15.390 euro lordi mensili sono 7.654 per un totale di 1,175 miliardi di euro l’anno mentre le pensioni superiori a 15.390 euro lordi mensili, sono in tutto 1.354 per un totale di 367 milioni 185 mila euro l’anno.
Insomma, l’importante è prendere le misure e mettersi d’accordo su parametri e definizioni, anche perché in Italia ormai se si guadagna più di 100.000 euro l’anno si è un “super-ricco”, se si possiedono tre appartamenti si è un capitalista e una pensione di più di 3.500 euro lordi al mese è considerata “d’oro”, il che non è certo la rappresentazione corretta di quella che aspira ad essere una delle prime dieci economie mondiali.

8 commenti:

  1. Giusto non perdere il senso della misura. Ma cominciamo a porre un limite diciamo max 10 volte la minima. Poi ci sono vitalizi e buonuscite e tutti gli enti in profondo rosso passati sotto l'INPS (vedi dirigenti, telefonici, ecc) con operai e impiegati che pagano queste pensioni enormi rispetto a quanto versato dagli interessati. Farla giusta perfettamente è impossibile ma un pò più di equità è richiesta.
    Mario s.

    RispondiElimina
  2. Assolutamente d'accordo, come tutti del resto, sulla necessità di maggiore equità e sull'anomalia di alcuni fondi e trattamenti speciali. Apprezzabile anche la proposta concreta di un limite che non rasenti l'inverosimile,come quando si sente parlare di un tetto a 3.000 o 3.500 euro!
    Dieci volte l'ammontare del trattamento minimo può significare cominciare a ragionare, ma non certo di "pensioni d'oro".
    Il trattamento minimo di pensione per il 2013 è stato fissato al livello di 495,43 euro mensili lordi. Dieci volte tanto vuol dire parlare di una pensione di circa 5.000 euro al mese, comunque "lordi", legata a una retribuzioni medio-alta, corrispondente a quella di un quadro di alto livello o di un dirigente di fascia medio-bassa.
    Insomma un tetto generalizzato a 5.000 euro lordi mensili finirebbe col colpire una fascia complessiva di poco meno di 150.000 pensionati, fra i quali, oltre a tutti i beneficiari di trattamenti "particolari" (le vere "pensioni d'oro") da 20, 30 o 40 mila euro al mese, anche tutti i quadri di fascia alta e i dirigenti di fascia medio-bassa che nel mondo produttivo hanno ricoperto posizioni direttive di elevata responsabilità.
    Basta rileggere i dati INPS riportati qui sopra per vedere come le pensioni superiori a 5.290 euro lordi mensili siano solo 136.299, di cui 127.291 comprese fra i 5.290 e i 10.100 euro, e quelle al di sopra dei 10.100 euro lordi mensili solo 9.008.
    In conclusione, quali sono le vere "pensioni d'oro": quelle al di sopra dei 10.000 euro lordi al mese? Quelle pari a 15 volte il trattamento minimo, cioè quelle al di sopra dei 7.500 euro lordi al mese? O quelle superiori a 5.000 euro lordi, come dice qui sopra Mario S.?
    Badate bene, non stiamo parlando di "buone pensioni", stiamo parlando di "pensioni d'oro"!

    RispondiElimina
  3. se una persona è andata in pensione senza agevolazioni e percepisce anche 3000 euro mensili nette, in relazione al lavoro svolto e alle regole vigenti del retributivo, credo che debba essere tutelato: la sua vita è impostata sulla previsione di quel reddito e sarebbe disastroso diminuirlo costringendolo ad alienare quello che ha perché non può più permetterselo. Come si può pensare di far questo?! sapendolo prima ad esempio io avrei continuato a lavorare, sarebbe un abuso assurdo!

    RispondiElimina
  4. Caro "anonimo" ( :-) ) concordo in pieno con quanto scrivi. Il guaio è che in Italia siamo ridotti a un tale stato di malessere generalizzato e di basso livello di benessere per cui se uno prende una pensione di 3.500 euro lordi viene addirittura definito ladro (guarda su questo link ad altro articolo su questo stesso blog: http://achillenobiloni.blogspot.it/2013/10/di-achille-nobiloni-un-mio-collega-mi.html ) e pensa quindi come è considerato chi ne prende addirittura 3.000 netti. Molto triste ma è così: a questo stadio sono arrivati il livello di benessere economico di quella che voleva essere la quinta potenza industriale del mondo e il livello dell'odio sociale cui ci hanno portato anni di politica dissennata e l'attuale populismo imperante.

    RispondiElimina
  5. Andrea

    Mi pare questa la prima discussione sensata che leggo sull'argomento. Vorrei aggiungere però che nessuno ha mai difeso noi delle pensioni cosiddette d'oro quando pagavamo alla fonte il 50% del lordo.

    RispondiElimina
  6. Infatti: basta un reddito annuo di 100.000 euro lordi per essere considerato "superricco" e tutto quello che viene tolto alla fonte viene considerato sempre troppo poco. Anziché curarsi di far crescere tutto il Paese e suoi abitanti sembra che si preferisca un allineamento verso il basso: non riuscendo a colpire fra i "superricchi" veri quelli che evadono ci si accontenta di colpire chi ha uno stipendio medio alto e paga alla fonte tutto quello che deve pagare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Achille, bisogna considerare inoltre che fra le persone con bassa pensione ci sono anche gli evasori quasi totali, chi non ha fatto nulla nella vita ecc. Chi non è tassato alla fonte spesso ha una pensione minima, ma ha messo da parte tutto quello che ha sottratto agli Italiani onesti.

      Elimina
  7. Meno male che sta discussione è vecchia. Ma le vere pensioni d'oro sono quelle di chi ha "lavorato" pochi anni è prende una pensione. Mentre io dovrò lavorare fino a 70 anni (50 di lavoro) per aspirare forse a ricevere una pensione di 1.500/1.700 euro al mese. Nulla da dire sulle pensioni guadagnate con anni di lavoro, ma tutto da ridire su dirigenti/funzionari/politici e simili che hanno lavorato per lo stato o per aziende parastatali prendendo lauti stipendi, buone uscite e pensioni immediate a 40/50 anni di età. Vergogna!!

    RispondiElimina