giovedì 26 giugno 2014

E se invece delle automobili fosse nato prima il PC?

di Achille Nobiloni

L'altra mattina nel traffico cittadino, fermo al semaforo, riflettevo sul fatto che la mia automobile è un grosso oggettone ingombrante, prevalentemente metallico, lungo quasi cinque metri e pesante quasi due tonnellate. Pensavo poi che solo in Italia, tra grosse e piccole, ne esistono ben trentasette milioni e, di riflessione in riflessione, mi sono detto che l'autombile è l'oggetto che forse più di tutti gli altri ha influito sul paesaggio e sull'assetto organizzativo, urbano e no, dell'ambiente in cui viviamo: strade, parcheggi, piazze e distese di automobili un po' dappertutto, col loro rumore, i loro gas, i loro scarti: pneumatici, batterie, oli esausti, ecc. ecc.


E sempre di riflessione in riflessione mi sono chiesto come sarebbe stato diverso il mondo se l'uomo avesse inventato il PC prima dell'autombile. Provate a pensarci: in fondo tra i due oggetti non esistono parallelismi, nessi di causalità nè l'una risulta propedeutica all'altro. Certo a fine '800 forse l'elettronica non esisteva nemmeno ma in linea teorica si sarebbe potuta sviluppare anche senza l'automobile e prima di essa. 
Proviamo allora a immaginare come sarebbe stato un mondo in cui il PC fosse venuto prima dell'automobile: tanti spostamenti non sarebbero stati più necessari, si sarebbe potuto lavorare da casa, molti luoghi si sarebbero potuti vedere sul video anzichè di persona, la posta sarebbe stata "elettronica" e non cartacea, tante merci si sarebbero potute comprare da casa senza necessità di spostarsi, altrettanto dicasi per certificati, documenti, pagamenti, ecc. ecc.

Lo so, è un'assurdità questa che sto scrivendo, ma mi sono chiesto se nascendo prima il PC dell'automobile avremmo avuto ugualmente trentasette milioni di veicoli circolanti solo in Italia, migliaia e migliaia di chilometri di strade, tanti sfasciacarrozze e montagne di pneumatici usati, milioni di litri d'olio usato riversati nelle fogne o per terra o nei corsi d'acqua, centinaia di migliaia di batterie smaltite chissà come e se città, periferie e campagne sarebbero ugualmente state come ci appaiono ora o magari diverse.
Intendiamoci: non è un pistolotto ambientalista il mio, solo qualche riflessione un po' pazza mentre ero fermo al semaforo!

Crisi economica e qualità nazionali

di Achille Nobiloni

La crisi economica ancora in atto sta inducendo tutti a fare di necessità virtù e tirare fuori le proprie qualità migliori. In alcuni Paesi si fa ricorso allo spirito di sacrificio, in altri all'attaccemento al lavoro, in altri ancora alle capacità organizzative e via dicendo.

Da noi in Italia quella che sta avendo uno sviluppo notevole e' ... l'attitudine alla truffa! Ormai e' tutto un proliferare di mail e telefonate in cui ti dicono che ti stanno per spedire i vini che hai ordinato (??), concedere il prestito che hai richiesto (??), rinnovare l'assicurazione in scadenza (??), formalizzare il passaggio alle tariffe biorarie come da legge (??), attivare il passaggio a un'utenza più vantaggiosa (??), ecc. ecc.
Naturalmente basta che tu risponda alla mail o ti intrattenga qualche minuto con l'interlocutore telefonico per ritrovarti vincolato a queste "offerte" che spesso offerte non sono perchè riescono a farle passare addirittura per tue "richieste" con tanto di vincoli contrattuali e penalità in caso di recesso.


Insomma siamo un paese di mariuoli e tutto questo non fa che aumentare sempre piu' il nostro distacco dagli altri Paesi perchè se quelli reagiscono alla crisi con atteggiamenti virtuosi sviluppando le loro qualità migliori noi lo facciamo da "magliari" sviluppando le nostre capacità di imbroglioni!
Dice: "Ma non siamo tutti cosi!". Sara' pure vero ma siccome fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce questa è la percezione che hanno di noi all'estero e secondo voi avendo la possibilità di scegliere tra l'Italia e altri Paesi dov'è che andrà a mettere i propri soldi un potenziale investitore estero?